Patrimonio,  Riflessioni

Cicale e Formiche

Ho iniziato a fare il Consulente all’inizio degli anni ’90 e quando facevo la classica domanda: “Perchè risparmi?” , in pochi mi sapevano dare una risposta. A volte le risposte erano per l’acquisto della seconda casa, una macchina più grande oppure altri beni superflui.

Non c’era bisogno di nulla, gli interessi dei BOT a un anno era superiore al 10% e con un piccolo gruzzolo ti costruivi un secondo stipendio, la pensione veniva calcolata sugli ultimi cinque anni di retribuzione, la sanità garantiva assistenza a tutti e l’istruzione superiore e universitaria dipendeva solo dalla volontà e non più dalla possibilità. Non c’era bisogno della pensione complementare perchè avrebbero ereditato gli appartamenti dai genitori. Gli stipendi erano sempre sicuri e abbondanti e i soldi in più che avanzavano alla fine del mese venivano spesi in tutte le più fantasiose “Ca… volate” che alle persone venissero in mente.

Dalle collezioni di cavolate mostruose, con tutte le conseguenze di dovere allestire e preparare spazi appositi. Tuttora in case e famiglie trovi le reliquie di queste “passioni” oramai coperte dalla polvere in parti di immobili non più utilizzati e neanche riscaldati pieni di ciarpame inutile che è costato un occhio della testa e che oggi non vuole più nessuno. I costruttori di tutto questo oggi sono costretti a pagare per liberare lo spazio. Hobby costosi solo per impegnare il tempo e spendere soldi che altrimenti non si sapeva cosa farsene e per ostentare quanto fossero “tanto”.

In quei tempi i soldi hanno iniziato a perdere valore, ce ne erano in abbondanza da sprecarli in “sciocchezze inutili” il monito dei loro genitori sul risparmio risuonava quasi come un motivetto solo per quella parte che proprio non si riusciva a spendere o la coscienza si rifiutava di gettarne altri.

I più avveduti compravano immobili anche solo per tenerli vuoti e perchè il boom li faceva crescere di valore e sembrare un investimento sicuro.

In quegli anni abbiamo iniziato ad allevare le Cicale.

Non siamo stati solo noi, certamente , la responsabilità non è solo e tutta nostra, perchè tutto andava in questa direzione, era difficile resistere al vicino che acquistava la casa al mare per le vacanze, al parente che si presentava ai pranzi delle feste con la auto nuova, alla moglie dell’amico che arrivava con la pelliccia di visone. Non c’era bisogno di altro che non fosse “inutile” . Quella abbondanza per tutti quegli anni ha consumato quello che oggi manca alle nuove generazioni.

Dobbiamo riprenderci da quella sbornia, se non impariamo a comportarci come ci hanno insegnato i nostri nonni e essere nuovamente formiche faremo la fine della cicala perchè , proprio come cantavano i Righeira, l’estate sta finendo . 

Per un domani già presente avremo necessità di soldi per la nostra vecchiaia, per garantire studi e esperienze ai nostri figli per dare loro una opportunità in più in un mondo sempre più competitivo, la sanità sarà sempre più a pagamento.

Dovremo convivere con incertezze e cambiamenti e dovremo imparare ad accantonare per i momenti difficili. Il denaro accumulato durante la vita attiva sarà utilizzato per il mantenimento e una qualità di vita desiderata e una vecchia in salute e piacevole e solo quello che avanzerà passerà ai nostri eredi.

E’ tornato il tempo delle formiche.

Le nuove formiche sanno organizzarsi, spendere oculatamente, utilizzano la sharing economy e hanno meno sete di proprietà, pianificano la loro pensione, sfruttano i tassi bassi per indebitarsi e si assicurano contro gli imprevisti, fanno piani di risparmio per le loro esigenze future ed hanno scorte per gli imprevisti. Il loro futuro sarà sereno e costruito su solide basi.

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